venerdì 22 gennaio 2016

L'ultima vittima della Xylella: il corpo Forestale Italiano.


Ieri hanno sciolto il corpo Forestale dello stato dopo 190 anni di onorato servizio. Ma a pensarci bene hanno fatto anche di peggio. Lo hanno fatto finire nell'infamia.
Ne hanno distrutto l'immagine, delegittimandolo completamente, come i peggiori mafiosi che costringono le loro vittime e i loro accusatori a macchiarsi dei loro stessi delitti infami. La Trimurti della Xylella (Vendola, Martina, Silletti) ha costretto la Forestale a diventare il braccio armato dell'infame piano di distruzione degli ulivi. 
Il capo della Forestale pugliese, Silletti ha accettato supinamente di legare il proprio destino e perfino il proprio nome alla infamia di sradicamenti illegittimi (per fortuna bloccati dalla magistratura), e si è dovuto dimettere per la vergogna. 
190 anni di storia e di battaglie coraggiose contro i crimini ambientali e la distruzione delle risorse naturali finiscono nel cesso e nell'ignominia!
Guardate queste immagini. 
Guardatele bene! 
Vedrete Guardie Forestali in uniforme verde che abbattono alberi che avrebbero dovuto difendere e picchiano attivisti con cui avrebbero dovuto solidarizzare. 

Qualcuno dirà: "stavano solo eseguendo ordini!". Vero. E' proprio qui il problema. Questo è un paese impazzito in cui incompetenti in malafede danno ordini folli e illegittimi a pusillanimi inconsapevoli e ignavi. Unica ragione di speranza. In questo paese c'è anche il "popolo degli ulivi" che si è attivato come un anticorpo innescando l'inchiesta della magistratura. 
Ma che fatica!...

https://www.facebook.com/andreas.rizzo/videos/t.1638918303/10203946817006763/?type=3&theater







lunedì 4 gennaio 2016

Alemanno, Rifkin, e la verità sul Master Plan per Roma.



Rifkin presenta il Master Plan per Roma con Alemanno

Mi pare di sognare... leggo un'Ansa di pochi giorni fa in cui Alemanno, a commento della situazione smog/targhe alterne, lamenta l'accantonamento  da parte della giunta Marino del Master Plan commissionato a Rifkin dalla sua amministrazione. Non so se si tratti di amnesia di comodo o ricostruzione in malafede da parte dell'ex sindaco di Roma, ma se è vero che il sindaco Marino non ha fatto assolutamente nulla per riprendere il piano energetico elaborato da Rifkin per Roma e lo ha lasciato nel cassetto in cui dorme da quasi 5 anni, è anche vero che in quel cassetto, il piano di Rifkin ce lo aveva messo proprio lui, Alemanno, e ben due anni prima dell'avvento di Marino,  e questo per delle ragioni ancora tutte da chiarire. Quindi questo improvviso risveglio con ricostruzione di comodo annessa di Alemanno è quantomeno sospetto. Con questo articolo vorrei ripristinare la verità storica violentata dalla ricostruzione di Alemanno.
Quindi procediamo con ordine.

I FATTI: questo il comunicato di Alemanno:


SMOG: ALEMANNO, A ROMA GRAVE AVER CANCELLATO PIANO RIFKIN (ANSA) - ROMA, 30 DIC - «La situazione dell'inquinamento a Roma non sarebbe così grave se Ignazio Marino non avesse cancellato il Piano per la riduzione delle emissioni elaborato da Jeremy Rifkin per la nostra città durante l'amministrazione di centrodestra». Così l'ex-sindaco di Roma Gianni Alemanno. «Nel 2011, per rispettare gli impegni presi dalla nostra amministrazione nel 'Patto dei Sindaci per la riduzione delle emissionì di Bruxelles, avevamo dato incarico a Jeremy Rifkin di elaborare un progetto complessivo per il risparmio energetico, l'utilizzo delle energie alternative e la lotta all'inquinamento. Ne è venuto fuori un Master Plan così ambizioso da portare Roma all'avanguardia della sostenibilità in Italia e in Europa, così come riconosciuto dallo stesso Rifkin nel suo libro sulla 'Terza rivoluzione industriale. Questo piano, grazie al lavoro del Prof. De Santoli dell'Università La Sapienza, fu poi presentato alla Commissione Europea ottenendo l'approvazione e i relativi finanziamenti per l'attuazione. Subentrato Ignazio Marino, tutto questo lavoro fu cancellato per pregiudizio ideologico e per ignoranza, abbandonando impegni, finanziamenti europei e l'elaborazione di Rifkin. Si deve anche a questo clamoroso errore dell'amministrazione Marino se oggi la nostra Capitale si trova in una situazione così grave, piegata dall'emergenza smog e priva di qualsiasi prospettiva progettuale in grado di andare oltre le inutili misure tampone fin qui adottate». (ANSA). COM-RO 30-DIC-15 


4 dicembre 2009 - Introduzione Workshop
Prima di entrare nell'analisi delle imprecisioni, omissioni e falsità contenute in questo comunicato è necessario  fissare due date:
Rifkin ed io coordinammo, insieme a Livio de Santoli, il workshop iniziale per il master Plan di Roma dal 4 al 7 dicembre 2009, che si tenne nell'Arancera di San Sisto, sede dell'assessorato all'ambiente, assessore all'epoca De Lillo. L'incarico a Rifkin dunque risale al 2009 e non al 2011, come ricorda erroneamente Alemanno. Nel 2011 il Master Plan doveva già essere nella sua prima annata di realizzazione. Invece venne accantonato.
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Presentazione del Master Plan a Roma
10 maggio 2010

Il master Plan venne da noi elaborato per sei mesi e fu consegnato consegnato al Sindaco il 10 maggio 2010 con una conferenza stampa che si tenne in Campidoglio. Successivamente il dipartimento CITERA dell'Università La Sapienza, diretto da Livio de Santoli, veniva incaricato di predisporre  il SEAP (Sustainable Energy Action Plan, o, in italiano, PAES - Piano d'Azione per l'Energia Sostenibile) ed era ad orizzonte 2020, ossia l'anno di riferimento del Patto dei Sindaci. Si tenga presente che il SEAP/PAES, deve essere presentato entro un anno dalla firma del Patto dei sindaci, e per Roma il termine era aprile 2011, avendo Alemanno firmato il patto a aprile 2010.
Quindi il master Plan di Rifkin e il SEAP di Livio de Santoli sono due cose distinte ancorchè concatenate e hanno orizzonti temporali molto diversi. Il Master Plan firmato da Rifkin (ancora oggi scaricabile a questo link del sito del Comune di Roma;

http://comune.roma.it/wps/portal/pcr?contentId=NEW141869&jp_pagecode=newsview.wp&ahew=contentId:jp_pagecode)   ed aveva un orizzonte di lungo periodo perchè arrivava fino alla decarbonizzazione dell'energia a Roma (2030 e oltre).

Il SEAP/PAES, curato da una equipe coordinata da Livio de Santoli e da me fu presentato al Comune ad aprile 2011 con pieno rispetto della scadenza prevista e delle richieste della Commissione Europea e prevedeva interventi avanzatissimi  come il car sharing elettrico, i distributori di idrogeno per linee sperimentali di autobus, l'illuminazione pubblica a basso consumo, l'efficientamento energetico delle case popolari e molto altro. Ma Alemanno aveva nel frattempo fatto richiedere ai suoi servizi una proroga, della quale non aveva avuto la cortesia di informarci, perchè aveva deciso di affidare il PAES a Corrado Clini, altra cosa di cui aveva "dimenticato" di informarci.
Il PAES elaborato da Clini era pieno di errori madornali, omissioni e soprattutto non teneva in nessun conto gli obiettivi ambiziosi del Master Plan di Rifkin. Io e Livio decidemmo di ritirare la nostra firma (e quella di Rifkin) dal PAES non riconoscendolo più come in linea con il Master Plan di Terza Rivoluzione Industriale della qual cosa io informai per iscritto Alemanno con una lettera nella quale esortavo il Sindaco a liberarsi  dagli "elementi di disturbo e di ritardo"  e gli ricordavo che " il Master Plan (che fissa l’obiettivo di una Roma Biosferica e post carbon), è stato definito dallo stesso Ballesteros nel video messaggio che hai postato sul tuo blog, “il più avanzato che sia stato finora individuato per una grande capitale mondiale, e che farebbe di Roma il faro dell’energia sostenibile e democratica nel mondo...”. E come sai, anche Jeremy ti accredita entusiasticamente come esempio di una nuova generazione politica che capisce la società dei network e vuole superare le obsolete categorie politiche ottocentesche neLA TERZA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE”, e dedica un intero capitolo a “La Biosfera di Roma”."
Impaurito che Rifkin potesse sconfessarlo pubblicamente Alemanno fece marcia indietro e  a Bruxelles fu  mandato il nostro piano in linea con il master Plan di Rifkin e non quello di Clini.
In un articolo da me pubblicato a giugno 2014, commentando l'incriminazione di Clini, scrivevo: "Io dovetti arrivare a minacciare Alemanno che se insisteva a dare retta a Clini, avrei informato Rifkin che avrebbe pubblicamente sconfessato il piano che Clini voleva imporre con il ricatto e la lusinga dei finanziamenti. Mi divenne chiaro in quella occasione come questo losco personaggio fosse uso a utilizzare i fondi (ingenti) a sua disposizione per garantirsi spazi di azione politica e di potere (oltre che vantaggi economici). Infatti la sua entrata a gamba tesa sul PAES di Roma fu un'azione parallela alla concessione di 1 milione di Euro a Roma Capitale per allestire un non meglio identificato "Osservatorio per i Cambiamenti Climatici" che più che altro sembrava essere una mangiatoia per la vecchia politica." (http://angeloconsoli.blogspot.it/2014/06/democrazia-italiana-clinicamente-morta.html)

Non il Master Plan di Rifkin quindi  fu presentato alla Commissione Europea, ma il SEAP/PAES di Livio de Santoli e non senza dover superare, come abbiamo visto, notevoli difficoltà.


Schermata del sito del Patto dei Sindaci  che
mostra il SEAP non ancora approvato
Seconda imprecisione: Il SEAP di Roma non ha ancora ottenuto l'approvazione nè tantomeno i relativi finanziamenti. basta andare a verificare sul sito della Commissione Europea dedicato al patto dei sindaci per rendersi conto che il SEAP  di Roma è ancora in fase di esame: (http://www.pattodeisindaci.eu/actions/sustainable-energy-action-plans_it.html?city=Roma&x=9&y=9&country_seap=&co2=&date_of_approval=&accepted=) 


Pedro Ballesteros, del Patto dei Sindaci, elogia il SEAP di Roma
E perchè il PAES di Roma non è ancora approvato? Sarebbe utile cercare di capirlo, visto che nel frattempo sono stati approvati molti SEAP successivi e che i servizi del Comune di Roma hanno funzionari profumatamente pagati per gestire questo tipo di rapporti con la Commissione Europea.
Io posso solo dire che ... e che il nostro SEAP fu giudicato uno dei migliori dal Direttore del Patto, Pedro Ballesteros,(come si può vedere a questo link https://www.youtube.com/watch?v=yxS5hht0BGA )  quindi, se l'amministrazione ci si fosse messa d'impegno sarebbe stato approvato molto rapidamente (a differenza di quello "alternativo" voluto da Clini che per fortuna costringemmo Alemanno a  lasciar perdere e che, ripeto,  conteneva approssimazioni e grossolani errori.

  

Il mio ultimo incontro con Alemanno ad Atreju 2012
Nel mio ultimo colloquio con Alemanno, in pubblico, alla festa Atreju, a settembre 2012, non mancai  di far rilevare ad Alemanno che il PAES e il Master  Plan di Rifkin dormivano nei cassetti della sua amministrazione già da un anno, e lui mi rispose c'erano difficoltà amministrative (quali?!?) e che le stava risolvendo. Come le ha risolte? Cancellando il piano di Rifkin e mettendo nel dimenticatoio il SEAP di de Santoli, (che evidentemente non offrivano abbastanza punti opachi per garantire gli amici degli amici e i parenti dei parenti), e facendo rifare tutto da una società di consulenza  che immagino non sia un ente di beneficenza e quindi si sarà fatta pagare profumatamente. Di tutto questo venni informato e lo commentai con una intervista su Repubblica il 15 marzo 2012.  In questa intervista (che si può leggere al link qui sotto)  ricordavo che  "Di tutto il nostro lavoro passato non si trova più traccia - incalza Angelo Consoli, direttore dell'ufficio europeo di Jeremy Rifkin - Non sono al corrente neanche di questa nuova iniziativa e non sono stato né consultato in fase di preparazione, né invitato. Mi trovavo a Roma oggi e ho partecipato per pura curiosità. Rifkin non è stato neppure citato"
(http://roma.repubblica.it/cronaca/2012/03/15/news/nasce_il_manifesto_per_sostenibilit_polemica_e_il_master_plan_di_rifkin-31601356/)

Dunque di che sta parlando Alemanno e perchè critica Marino, quando il primo a mettere nel dimenticatoio il famoso piano di Rifkin è stato proprio lui e dal 2011?!?

Altra imprecisione: non è stato abbandonato nessun finanziamento europeo per il semplicissimo motivo che nessun finanziamento era stato ottenuto nè poteva esserlo, se prima il SEAP non veniva approvato. E' vero che io e Livio avevamo cominciato a negoziare un finanziamento nell'ambito del progetto E.L.E.N.A. con la Banca Europea degli Investimenti (BEI) ma si tratta di uno sforzo che è stato vanificato dalla mandata approvazione del SEAP e non si è mai giunti alla concessione di un finanziamento. Questo lo spiegò perfettamente il funzionario della BEI che io e Livio ricevemmo all'Università per ben due volte, non solo a noi ma anche al sindaco Alemanno.
Non è bello millantare di aver ottenuto finanziamenti che invece non sono stati mai ottenuti, solo per mettere in cattiva luce chi è venuto dopo.  

Ricapitolando:  
1) Subito dopo aver lavorato come consigliere della Presidenza tedesca e della Merkel per introdurre
il 20 20 20 e le politiche europee di sostenibilità e transizione verso una energia rinnovabile di Terza Rivoluzione industriale, Jeremy Rifkin accettò l'invito di Alemanno ad elaborare un master Plan per decarbonizzare la biosfera di Roma. 
2) Quel master Plan che prevedeva l’utilizzazione di tutte le risorse naturali di Roma  giace abbandonato nei cassetti dell'amministrazione di Roma dal 2011 così come il piano iniziale di realizzazione del master Plan, il  SEAP / PAES  a orizzonte 2020 elaborato da me e Livio de Santoli con la sua eccellente  squadra di giovani ricercatori dell’Università la Sapienza a Roma;
Il Master Plan di Rifkin per la biosfera di Roma
3) Quel piano d’azione è stato mandato a Bruxelles in conformità alle regole del Patto dei Sindaci, dopo un estenuante braccio di ferro  con l'amministrazione Alemanno che ha cercato in tutti i modi per mano dell'assessore Marco Visconti (nel frattempo succeduto a Alemanno e ora inquisito)  di sostituirlo con quello di Clini, che di Rifkin usava solo il nome e che non rispondeva ai requisiti della Commissione europea ma alle esigenze delle peggiori lobby fossili;
4) il nostro piano che fu giudicato uno dei migliori dalla dirigenza del patto dei sindaci con un video messaggio che lo stesso Alemanno postò orgogliosamente sul suo blog; 
5) dopo la presentazione del PAES a Bruxelles l'amministrazione capitolina se ne disinteressò completamente, sia sotto Alemanno (2011-2012-2013-) che sotto Marino (2013-2014-2015)
6) La mancata approvazione del PAES mette Roma nell'impossibilità di accedere ai finanziamenti europei per gli interventi che il PAES prevede... finanziamenti che permetterebbero interventi ad altissima intensità occupazionale e la creazione di circa 20.000 posti di lavoro stabili nelle imprese romane e nell'indotto.
7) in attesa di improbabili risvegli, è tutto un festival delle occasioni sprecate e non solo da parte di Marino troppo intento a svolazzare da una parte del mondo all'altra e a partecipare a cene di rappresentanza con improbabili ambasciatori del Viet-Nam, ma anche da parte di Alemanno, troppo intento a piazzare parenti, amici e ex camerati in tutti i posti possibili dell'amministrazione capitolina e delle sue partecipate.
8) Quest'ultimo oggi si sveglia e si ricorda che Rifkin aveva fatto il master Plan per Roma, ma è troppo tardi e non ha nessuna credibilità. Avrebbe potuto cambiare la città e ha scelto di piegarsi ai diktat delle lobby fossili probabilmente in cambio probabilmente di qualche finanziamento alla sua fondazione privata, e di qualche assunzione clientelare. Invece di ricercare visibilità a buon mercato intervenendo sul tema del giorno con plateali distorsioni della realtà e dei fatti storici e ricostruzioni di comodo e non veritiere, farebbe bene a rinchiudersi in un decoroso silenzio.
Un'ultima cosa.
La questione delle belle parole spese da Rifkin nei suoi riguardi nel libro La Terza Rivoluzione Industriale va contestualizzata e storicizzata. Quel libro è stato scritto fra il 2009 e il 2010, quando sembrava davvero che Alemanno avrebbe portato Roma nella terza Rivoluzione Industriale. Alemanno può solo sperare che Rifkin non decida di ritornare sull'argomento in uno dei suoi prossimi libri, perchè oggi, alla luce dell'esperienza negativa di cui sopra, gli accenti sarebbero molto diversi...

 Allegato: lettera ad Alemanno del 12 dicembre 2011 /


Alla cortese attenzione di Gianni Alemanno
Sindaco di Roma
E p.c. Livio De Santoli
Direttore CITERA-Università La Sapienza
Riservata e personale
Oggetto: SEAP di Roma e PATTO DEI SINDACI: "dum Roma consulitur, Saguntum expugnatur".
Caro Gianni,
Come avrai saputo, la conferenza climatica di Durban si è conclusa con un fallimento: si è deciso di rimandare al 2015 la definizione di un nuovo protocollo che entrerà in vigore nel 2020, mentre il protocollo di Kyoto scade nel 2012!
Questo se da un lato rende sempre più incerta la “geopolitica climatica”, dall’altro apre spazi nuovi e insperati per il Patto dei Sindaci, e all'interno del Patto, per quelle Città che, come Roma, hanno programmato i loro SEAP secondo politiche biosferiche e post-carbon.

Questa visione, tanto a lungo vituperata dagli alfieri della vecchia lobby dell’energia, da oggi diventa il "carro dei vincitori" su cui fanno a gara per salire perfino coloro che l’hanno sdegnosamente bocciata "libro dei sogni", come ad esempio Clini che in questa intervista al Sole 24 Ore si rende protagonista di una spettacolare a virata a 180 gradi verso energia distribuita, e Comuni
A questo punto il SEAP di Roma, ispirato da Rifkin e validato da Carlin Petrini, può diventare un riferimento ancora più importante sia per i sindaci italiani, (per i quali Ballesteros propone la realizzazione di un "club italiano del Patto dei Sindaci", da organizzarsi a Roma quanto prima sotto la tua leadership), che per gli stranieri, alla cui attenzione Ballesteros vuole portarlo come dimostrazione di una concreta realizzazione della terza rivoluzione industriale durante una apposita conferenza "Rifkin/Sindaci” programmata per il marzo 2012 a Bruxelles. L’idea è quella di creare un vero e proprio movimento dei Sindaci, sull’onda della lettera sul patto di stabilità che abbiamo fatto circolare la settimana scorsa e che dobbiamo continuare a far circolare in vista della Presidenza Danese. Ma per fare tutto questo è necessario definire innanzitutto una struttura di governance  creando le sinergie giuste ed eliminando gli elementi di disturbo e di ritardo! 

A tale riguardo vorrei dire che mentre a Bruxelles avevamo deciso di definire al più presto una strategia attuativa del SEAP che ti aiuti a confermarti saldamente alla testa del suddetto movimento dei Sindaci, Livio mi informa che un primo incontro in tal senso slitterebbe addirittura al 21 dicembre. Permettimi di insistere perché questo incontro si tenga prima.

Quando ci siamo incontrati all’Araceli ti ho riferito le mie preoccupazioni, non ultima quella che i ritardi e gli intoppi causati al SEAP ci rallentino e ostacolino nel percorso per il finanziamento dell’assistenza tecnica sotto il programma E.L.E.N.A.
Caro Gianni, non c’è più tempo da perdere: nella confusione generale si profilano nuovi personaggi, con zero meriti ma forte senso dei media. Non è un caso che Clini appena sbarcato da Durban abbia scelto come teatro della sua improvvisa conversione all’energia distribuita la convention di Firenze organizzata da un mediaticamente iperattivo Renzi nell’ambito dell'UCLG – ( l'Unione dei Comuni e dei Governi Locali).
Più tempo perdiamo, più lasciamo aperti degli spazi a manovre diversive e confusioni, a cui noi non abbiamo alcun interesse perché noi i “compiti a casa” li abbiamo fatti e anche bene.

Permettimi di ricordare che il Master Plan (che fissa l’obiettivo di una Roma Biosferica e post carbon), è stato definito dallo stesso Ballesteros nel video messaggio che hai postato sul tuo blog, “il più avanzato che sia stato finora individuato per una grande capitale mondiale, e che farebbe di Roma il faro dell’energia sostenibile e democratica nel mondo anche in chiave Olimpiadi 2020”. E come sai, anche Jeremy ti accredita entusiasticamente come esempio di una nuova generazione politica che capisce la società dei network e vuole superare le obsolete categorie politiche ottocentesche ne “LA TERZA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE”, e dedica un intero capitolo a “La Biosfera di Roma”.
Io sono a Roma tutta la settimana e rimango a tua disposizione per avviare subito il lavoro di realizzazione e mediatizzazione.

Ti saluto con sincera cordialità




Angelo Consoli