mercoledì 6 agosto 2014

Il Fondo Monetario Internazionale è impazzito! Adesso è diventato ambientalista.

Jeremy Rifkin
Comincerò con un aneddoto.
Quando nel 2006 come direttore delle campagne europee dell'ufficio di Jeremy Rifkin stavo lavorando sul 20 20 20 e l'introduzione della sostenibilità nelle strategie energetiche europee, il fattore che  riuscì finalmente a cambiare in nostro favore l'inerzia della politica energetica, cioè in altre parole a far pendere la bilancia in favore delle scalcagnate armate brancalon-ambientaliste nonostante la potentissima opposizione delle  ricchissime lobby  fossili e nucleari, fu il rapporto Stern.
Nicholas Stern, era un economista della banca Mondiale che aveva studiato a lungo gli aspetti economici del cambiamento climatico ed aveva elaborato un rapporto di 2000 pagine che  era giunto alla conclusione che era a rischio lo sviluppo e la crescita mondiale. Cioè che il cambiamento climatico metteva a rischio da un minimo del 5% a un massimo del 20% del PIL mondiale.
E' innegabile che questo rese tutto più facile, mise le nostre proposte in discesa e invece mise quelle dei petrolieri e dei sostenitori dell'atomo in una salita insormontabile.
In particolare la Merkel, convinta combattente sul fronte della sostenibilità (contro il nucleare e i fossili), con cui collaboravamo in quel periodo in vista della sua presidenza UE, (2007) ebbe buon gioco nel mettere fuori causa coloro che -anche in Germania- continuavano a opporsi alle rinnovabili, a sostenere i fossili e il nucleare, e in particolare riuscì a imporre quella strategia climatica e energetica che poi si sarebbe sostanziata nel 20 20 20, lanciato con la Dichiarazione Scritta del Parlamento Europeo per la quale raccogliemmo 420 firme in tre mesi, da parlamentari di tutti i paesi e di tutti gli schieramenti politici. Ma non fu facile. Le Dichiarazioni Scritte falliscono quasi tutte perchè le firme vanno raccolte con una procedura particolare, non basta un click su internet, e i tempi sono molto ristretti.
Sir Nicholas Stern
Perciò in quel periodo Rifkin mi chiamava 10 volte al giorno da Washington o da dovunque egli fosse per sapere come andava la raccolta di firme degli europarlamentari, preoccupato che non saremmo riusciti a ottenere il richiesto numero della metà più uno delle firme perchè la Dichiarazione Scritta venisse approvata, e quando gli dissi che dopo il rapporto Stern avevamo registrato un fortissimo incremento delle adesioni, in un primo tempo fu  contento. Poi mi richiamò e mi disse che trovava ironica la cosa. Quando io gli chiesi perché, mi disse testualmente: "E' dal 1980 che io metto il mondo in guardia contro il rischio che il cambiamento climatico possa innescare una estinzione di massa degli esseri viventi e della razza umana e non mi ha filato nessuno.  Adesso Stern dice che possiamo perdere il 5% del PIL e tutti si mobilitano.  La politica si muove solo se si mette a rischio il PIL. Se invece è a rischio l'esistenza stessa dell'uomo, rimane indifferente. Non è ironico?"
Ecco, ho voluto cominciare con questo aneddoto perchè credo che con il rapporto del FMI uscito ieri ("Summary for policy makers on energy prices") si sia innescato, dopo anni di addormentamento delle coscienze ambientali e ecologiche della politica, una inversione di tendenza simile a quella del 2007 innescata dal Rapporto Stern.
Il rapporto del FMI che, come fa notare Umberto Mazzantini su Green Report, è passato quasi inosservato in Italia, "segna una clamorosa svolta delle politiche del Fondo monetario internazionale (Fmi) per quanto riguarda le energie fossili. La nuova direzione dell’Fmi si basa su tre pilastri che richiedono un deciso intervento pubblico: «I Paesi dovrebbero riflettere sui costi ambientali e sanitari del consumo dei carburanti e dei prezzi energetici. Impostare oneri adeguati sull’uso dell’energia potrebbe consentire di tagliare altre tasse. Le riforme possono essere avviate dai ministri delle Finanze, non è necessario attendere l’azione globale». "

L'articolo di Mazzantini, è più che esauriente per capire il carattere rivoluzionario del nuovo corso del Fondo Monetario Internazionale e chi fosse interessato a approfondire lo può leggere nella sua integralità al link in
John Perkins
calce al post.
Io mi limito a benedire tale nuovo corso, visto che fino ad ora l'accecamento ultraliberista aveva impedito al noto organismo di prestito usuraio a paesi in difficoltà economiche, (le cui pratiche ricattatorie e predatrici sono state ben descritte da John Perkins nel suo libro "Confessioni di un sicario dell'economia"),  di vedere quelle semplici verità a cui Nicholas Stern era arrivato dieci anni fa e Jeremy Rifkin ben trentacinque anni fa.
E aggiungo che mentre il FMI comincia a riconciliarsi con le leggi fondamentali della termodinamica e dell'ecologia, il governo italiano invece, è sempre in guerra. Guerra con i cittadini a cui vuole impedire i n ogni modo di diventare produttori di energia e dunque raggiungere la propria sovranità energetica e alimentare per favorire i grandi gruppi fossili danti causa della loro azione politica.
E' solo in questa chiave che si spiega la politica suicida di tassazione dell'autoconsumo (incostituzionale e inammissibile in qualunque paese: io tasso o faccio pagare un servizio, ma se io produco e consumo "in situ" senza passare per la tua rete tu Stato perchè mi devi tassare?), di revisione retroattiva e illegale dei sistemi di incentivo alle rinnovabili che scardina in un sol colpo i principii del diritto ed economia, espedienti indegni di un paese moderno che fanno retrocedere l'Italia alla serie zeta nelle classifiche internazionali dell'affidabilità di un paese. A cio' si aggingano le norme che prescrivono l'aumento del valore catastale degli immobili che producono energia, cosa che di fatto ne scoraggia  l'espansione.
Al tempo stesso sull'altro fronte, vai col tango: idrocarburi pesanti, finanziamento e sovvenzioni per le centrali fossili e trivellazioni a gogò, con la scusa di diventare indipendenti dall'importazione di petrolio. Ma basta fare due conti per vedere che non è così perchè le riserve di petrolio accertate in Italia non basterebbero a soddisfare i consumi del paese nemmeno per un anno. L'unica vera sovranità energetica ce la da il sole con le sue energie rinnovabili i tutte le sue forme, e le pratiche di efficientamento energetico dell'economia e della società, che rendono le nostre imprese più competitive e non meno.
Adesso lo ha capito anche il FMI, la cui Direttrice, Christine Lagarde ha detto testualmente presentando il rapporto in oggetto: "Per una economia è male essere declassata (riferimento alla tripla AAA ndr) ma è ancora peggio essere degradata!".
Christine Lagarde
Quando lo capirà anche il governo italiano che prepara l'ennesimo favore agli inquinatori dell'ILVA, la famigerata famiglia Riva e al tempo stesso fa regali a tutti i peggiori inquinatori fossili pronti a mangiarsi le nostre residue risorse naturali?










Stern report:
http://www.theguardian.com/politics/2006/oct/30/economy.uk
http://mudancasclimaticas.cptec.inpe.br/~rmclima/pdfs/destaques/sternreview_report_complete.pdf


Dichiarazione Scritta sulla Terza Rivoluzione Industriale:
http://www.europarl.europa.eu/sides/getDoc.do?pubRef=-//EP//TEXT+IM-PRESS+20070516IPR06751+0+DOC+XML+V0//EN

Rapporto sul prezzo dell'energia del FMI:

http://www.imf.org/external/np/fad/environ/pdf/c1.pdf

Articolo di Umbero Mazzantini su Greenreport;

http://www.greenreport.it/news/consumi/fmi-prezzo-dellenergia-sbagliato-servono-tasse-ambientali/#sthash.KRi26fFn.dpuf